Lo spazio di relazioni della nuova Civitas (Le relazioni nella nuova città di Padova)
Creare una rete di attrazione principale della città nel campo della conoscenza, della produzione, della innovazione, della cultura, del turismo in modo strutturato e armonizzato. Queste relazioni generano flussi in termini di mobilità e di comunicazioni dati. Il piano degli interventi si dovrà fare portatore di queste istanze con:
-creazione di mezzi di comunicazione pubblici collegati ai principali nodi di attrazione e generazione dei flussi con l’impiego di mezzi di trasporto sostenibili di nuova generazione
-creazione di strutture di collegamento dedicate con la realizzazione di reti cablate ad alta velocità tra i punti interessati da questi fenomeni con l’obiettivo di abbassare lo spostamento di persone tra i luoghi della produzione, del sapere, dell’innovazione.
-coinvolgimento in modo articolato dei portatori di interesse dei vari settori coinvolti
Coprire i “buchi”. Vuoti da riempire, spazi da connettere, fratture da ricomporre, luoghi da costruire. La corona dei borghi.
Tra cultura ed economia
Al centro del Trecento. Sinergia con le città murate e i borghi medievali (Este, Monselice, Montagnana, Arquà Petrarca, Cittadella, ecc.) per fare di Padova una meta in cui trovare la genialità del Trecento italiano ( arte: Giotto e i giotteschi l’Urbs Picta; nascita delle città, nascita dell’Università-seconda università al mondo, nascita della cura-primo ospedale al mondo- ecc.). In questa originalità attrarre i flussi naturali (università, professionisti, terziario, Fiera, Santo, sanità, ecc.).
Aprire nuove “Padova”: quella fluviale. Costruire un anello dei nostri argini fluviali immaginando un percorso navigabile totale, favorendo iniziative culturali. Stombinamento Alicorno lungo l’Appiani e ricucitura da Santa Croce a Prato della Calle. Collegamenti fluviali ordinari, anche per andare al lavoro, Ponte dei Graissi-Porte Contarine. Sezionamento dei corsi d’acqua sino al limitare delle mura. Navigabilità Porte Contarine-Bassanello.
Costituire un Osservatorio Permanente del turismo padovano, con particolare attenzione agli effetti indotti da musei, mostre ,manifestazioni culturali e fieristiche, congressi e concerti.
Una città della musica
Padova ha nella musica uno dei suoi punti di forza riconosciuti a livello internazionale: oltre a un Conservatorio che sforna grandi musicisti e che da sempre è tra i più avanzati nelle ricerche di musica contemporanea e sperimentale, due grandi orchestre, l’Orchestra di Padova e del Veneto ed i Solisti Veneti, che hanno, portato come nessuno la musica del Veneto nel mondo, il quartiere musicale realizzato da ZED, che ha fatto di Padova uno dei punti di riferimento per i concerti creando professionalità preziose a tutti i livelli. Per non dire della fitta presenza di gruppi musicali per ogni genere, dal classico al rock. Una Città della Musica che sembra non riconoscere i propri gioielli. Il progetto della Cittadella della Musica, di un nuovo Conservatorio (ottima la scelta di Palazzo Foscarini),e di un nuovo Auditorium vanno ripresi per essere opportunamente realizzati. Per questo si propone un Assessorato alla Musica, che si dedichi allo sviluppo di questo grande patrimonio culturale le cui ricadute sono ben più profonde e pervasive di quanto si possa immaginare. La musica è un linguaggio internazionale che potrebbe rappresentare una chiave di volta anche per il prossimo auspicabile sviluppo turistico di Padova “Urbs Picta” con l’organizzazione di un festival internazionale di musica come annualmente si svolge in altre città europee. Tutto ciò con l’obiettivo di qualificare e veder riconosciuta in Italia e in Europa, Padova come Città della Musica
Rigenerazione urbana, qualità dell’ambiente, politiche per il verde
Padova è a tutti gli effetti una città metropolitana. Vanno rinnovati gli strumenti di governo del territorio per favorire estese iniziative di recupero e rigenerazione fisica, sociale, economica e funzionale, per migliorare l’intero tessuto urbano sia centrale che periferico, seguendo i seguenti principi di politiche urbane sostenibili:
-riduzione drastica del consumo di suolo
-riequilibrio ambientale, rete ecologica del verde e riqualificazione del paesaggio urbano
-mobilità sostenibile e compatibilità ambientale del sistema infrastrutturale
-rigenerazione urbana e quartieri sostenibili
-riprogettare la città secondo il criterio della mixitè
Tutto ciò va applicato a tre diverse scale operative:
1-A livello locale, ricercando le soluzioni ai problemi quotidiani segnalati dai cittadini, mediante la costituzione di Laboratori di quartiere, intesi come luoghi di incontro e di lavoro dove gli abitanti possono sperimentare nuovi modelli di progettazione partecipata
2- A scala urbana, con un approccio progettuale innovativo che preveda l’integrazione fra progetti di rigenerazione urbana e mobilità pubblica sostenibile, rivedendo il Piano di assetto del territorio e il Piano degli interventi, con l’obiettivo di azzerare l’espansione urbana e intervenire sull’esistente.
Legalità e sicurezza urbana
Sicurezza uguale a qualità della vita. Occorre una città in cui nessuno abbia paura di vivere e partecipare.
Il binomio “Sicurezza e Legalità” si affronta con impegno e serietà attraverso una pianificazione non ideologica ma impostata sulle politiche di prevenzione e di successiva repressione, nella logica dei diritti e dei doveri per tutti. L’integrazione, la prevenzione e la coesione sociale, unite ad un serio controllo del territorio sono la premessa per una Padova sicura, vivibile e partecipata. Queste misure, superando ogni forma di buonismo ,consentiranno di recuperare e rafforzare il “principio di legalità” e di sconfiggere la percezione di insicurezza diffusa in alcune zone della nostra città (Stazione, Palestro, Chiesanuova, Prima Arcella).
Occorrono presidi sociali di quartiere (cioè punti di riferimento di zona, cui i cittadini si possano rivolgere per qualunque problematica legata all’insicurezza),servizi di strada, servizi di trasporto pubblico sicuri anche di notte, centri di ascolto e di aiuto per le vittime di violenza e di reati.
Le Azioni richieste:
-Polizia locale. L’obiettivo è quello di far assumere alla Polizia Locale un ruolo fondamentale e proattivo ispirato al concetto di “prossimità” attraverso un nuovo impulso al progetto del vigile di quartiere
–Comitati civici e sistema di sicurezza urbana. Valorizzare ed ascoltare le proposte e le esperienze di sicurezza sociale autorganizzate già presenti nei diversi quartieri, promuovendo tavoli per la sicurezza coordinati dal Comune, con la partecipazione di operatori sociali, mediatori interculturali di zona, forze dell’ordine, polizia locale, residenti e commercianti.
Obbiettivo Terzo Settore Green
La transizione ecologica è un processo costoso che risulta inaccessibile a gran parte della popolazione. E, ancora di più, per molti enti no profit e realtà del Terzo settore (associazioni, fondazioni, cooperative e imprese sociali) afflitte da limiti di capitale e di bancabilità.
Creiamo una ESCo (Energy Service Company) – società/consorzi riconosciute e certificate per erogare servizi volti al miglioramento dell’efficienza energetica dedicata al Terzo Settore. Rimangono in capo alle varie associazioni le finalità tipiche del volontariato e del Terzo Settore in genere.
Una città navigabile
Stombinamento dei Canali -Città Fluviale , navigabilità dei canali fino alla riviera del Brenta e Venezia – Vivibilità del Sistema Arginale.